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Occhio secco e glaucoma: una stretta correlazione

Perchè occhio secco e glaucoma possono coesistere

La sindrome dell’occhio secco (chiamata anche Dry Eye Syndrome o DED) è il risultato di un interrotto stato di omeostasi del film lacrimale. Il Dry Eye è caratterizzato da una iperosmolarità delle lacrime. Questa condizione viene generalmente suddivisa in una forma descritta da un’aumentata evaporazione lacrimale, ed un’altra che presenta una insufficiente produzione di lacrima. Questo disturbo può essere acutizzato da alcune condizioni di salute, stili di vita, età oltre a pregressi interventi chirurgici oculari. E’, dunque, una condizione multifattoriale. Talvolta, alcuni trattamenti farmacologici eseguiti a fronte di patologie oculari possono portare ad un aumento dell’instabilità del film lacrimale, causando occhio secco.

Tra questi c’è la terapia ipotonizzante per il glaucoma.

Il glaucoma è una neuropatia ottica progressiva, descritta come una delle prime cause di cecità irreversibile nel mondo. La maggior parte delle forme glaucomatose sono caratterizzate da un aumento della pressione oculare (IOP). Quest’ultima deriva dalla produzione e dal relativo assorbimento dell’umore acqueo, un liquido trasparente che viene secreto dal corpo ciliare e riassorbito nel trabecolato. Questo meccanismo comporta un range fisiologico di pressione endoculare compreso tra i 10 e i 20 mmHg. Inoltre, il valore del tono oculare è anche correlato allo spessore corneale. Nelle forme di glaucoma associate ad un tono oculare elevato, vengono somministrati colliri ipotonizzanti per mantenere la IOP a valori fisiologici.  

Occhio di giovane donna

Questi farmaci topici contengono, oltre al principio attivo, anche molecole conservanti, composti attivi che causano instabilità del film lacrimale se assunti per lunghi periodi. Dunque, l’uso combinato di principio attivo, conservanti ed eccipienti, altera l’omeostasi del film lacrimale. Una volta indotta una condizione di secchezza oculare, infatti, si innescano meccanismi infiammatori che tendono a ripetersi come in un circolo vizioso. Infatti, l’occhio secco causa il rilascio di molecole infiammatorie le quali portano ad una maggiore instabilità e squilibrio del film lacrimale. Esistono diverse tipologie di molecole conservanti, il più diffuso è il benzalconio cloruro (BAK). Il BAK è una molecola di ammonio quaternario capace di influenzare i processi cellulari. In particolare, il BAK riesce a diminuire la quantità di occludina e claudina sull’epitelio corneale. Queste proteine sono fondamentali nelle barriere cellulari, sporgendo dalla membrana per creare attorno alla circonferenza cellulare una cintura. Il BAK induce anche una sovraregolazione delle interleuchine, responsabili dell’infiammazione. Tutto questo si traduce in arrossamento congiuntivale, infiammazione e talvolta blefarite. Tra le altre tipologie di molecole conservanti, troviamo il complesso SoFzia, che tuttavia mostra effetti similari al BAK.

L’effetto dei conservanti sulla superficie oculare è dose-dipendente, per cui l’intensità dei sintomi oculari aumenta ad ogni applicazione di un collirio antiglaucomatoso. La malattia dell’occhio secco associata al trattamento del glaucoma è un disturbo molto comune, spesso sottovalutata. I test lacrimali eseguiti su molti soggetti glaucomatosi mostrano valori alterati, descrivendo così un indice di correlazione positivo tra la malattia dell’occhio secco e la terapia ipotonizzante. Una ulteriore prova di ciò è la diminuzione di segni e sintomi con l’uso di colliri monodose. Tuttavia, i colliri monodose possono non essere disponibili in tutti i paesi, o avere un costo più alto rispetto all’analogo multidose. Le forme allergiche indotte da conservanti possono portare ad un danno delle ghiandole di Meibomio e di quelle accessorie. Conseguentemente a ciò, si assiste ad una riduzione del tempo di permanenza del film lacrimale sulla superficie oculare, oltre ad un assottigliamento di strato lipidico, mucoso e acquoso, già dopo tre mesi dall’inizio della terapia.

occhio chiaro

Dry Eye e glaucoma possono, dunque, coesistere. Questa duplice condizione tende soprattutto a verificarsi con l’avanzare dell’età, con maggiore prevalenza tra la popolazione asiatica. L’occhio secco causa disturbi visivi molto fastidiosi per i soggetti che ne soffrono. Queste persone riferiscono di forti pruriti palpebrali, spiccato rossore oculare, sensazione di corpo estraneo e visione sfuocata.

Segni e sintomi del Dry Eye portano ad influenzare marcatamente la qualità visiva. Infatti, le fluttuazioni del film lacrimale possono anche peggiorare astigmatismi corneali o talvolta influenzare i parametri di affidabilità nell’esecuzione della perimetria computerizzata. Conseguentemente, questi sintomi visivi mostrano un impatto negativo anche nello svolgimento delle attività quotidiane come leggere, guidare, guardare la tv o lavorare al computer.

Il glaucoma è una neuropatia molto pericolosa per la vista. Studi scientifici presenti in letteratura mostrano come le cellule infiammatorie causate dall’occhio secco migrano dalla superficie corneale fino a strutture più profonde come sclera e trabecolato. Inoltre, l’infiammazione cronica espone l’occhio a cicatrici sclerali. Tutto ciò si traduce in un ostacolo nel deflusso dell’umore acqueo attraverso il trabecolato, con conseguente aumento della pressione endoculare.

Questo dimostra come la diminuzione dello stato infiammatorio causato dall’occhio secco possa aiutare a controllare il tono oculare nei soggetti glaucomatosi. Per questo motivo, la modulazione ed il trattamento del Dry Eye in soggetti glaucomatosi è uno step fondamentale.

E’ dunque importante associare ad una terapia ipotonizzante anche una terapia topica per il trattamento della sindrome dell’occhio secco. Questo permetterà innanzi tutto un miglior controllo della pressione oculare e in secondo luogo la diminuzione dei disturbi visivi di occhio secco con miglioramento della qualità visiva.

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FONTI

Nijm, Lisa M., De Benito Llopis “ Understanding the dual dilemma of Dry Eye and Glaucoma: an international review” – https://journals.lww.com/apjoo/Fulltext/2020/12000/Understanding_the_Dual_Dilemma_of_Dry_Eye_and.2.aspx “

Friedrik Fineide, Neil Lagali “ Topical glaucoma medications – clinical implications for the ocular surface” – Oct 22 – https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S154201242200060X?via%3Dihub

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