La sindrome dell’occhio secco, anche definita Dry Eye Disease, è una condizione oculare descritta da uno squilibrio lacrimale che causa infiammazione a carico della superficie oculare. La lacrima è un liquido sterile e trasparente che lubrifica i nostri occhi conferendo al tempo stesso amminoacidi ed elettroliti con funzione di nutrimento. Molto spesso può essere prodotta una quantità insufficiente di lacrima o la stessa può evaporare troppo velocemente dalla superficie oculare lasciando gli occhi asciutti. Si insinua così una condizione infiammatoria che induce la comparsa di bruciore e rossore oculare, sensazione di corpo estraneo e visione sfuocata. Le cause che possono predisporre alla secchezza oculare possono dipendere da fattori esogeni come pregressa chirurgia oculare, uso di lenti a contatto o esposizione protratta su dispositivi elettronici, ed endogeni come menopausa, disbiosi intestinale o la carenza di vitamina D.
Questa è dovuta al fatto che già dall’autunno si assiste ad un abbassamento delle temperature e l’arrivo delle piogge costringe molte persone a trascorrere un maggior numero di ore in ambienti chiusi non solo per lavoro ma anche per lo svolgimento dell’attività fisica. A dispetto di giardini e grandi parchi si prediligono palestre e centri sportivi. La quantità di luce solare si riduce drasticamente accompagnandosi spesso ad una riduzione dei livelli di vitamina D nel nostro organismo.
La vitamina D: una panoramica
La vitamina D è una molecola liposolubile che si forma nella nostra pelle a partire dall’azione dei raggi solari. Il sole, infatti, colpendo la nostra pelle, induce una reazione di fotolisi che consente di convertire da un precursore del colesterolo alla forma attiva della vitamina D. L’importanza della vitamina D è ormai ampliamente documentata dalla letteratura scientifica, e rappresenta un vitamero cruciale per il benessere del nostro organismo.
L’azione biologica di questa vitamina è evidente sul tessuto osseo, dove la molecola regola i livelli di calcio, ma anche sul pancreas, dove regola la normale secrezione di insulina, favorendo al tempo stesso il riassorbimento di calcio nei reni. Svolge un ruolo importante anche sulle ghiandole mammarie, salivari e sulla tiroide. Il ruolo della vitamina D assume importanza anche sul sistema immunitario dove riduce la sintesi di mediatori dell’infiammazione. Per questo motivo la carenza di vitamina D può influenzare negativamente il decorso di patologie autoimmuni.
La vitamina D per il benessere degli occhi
La vitamina D contribuisce al benessere non solo di strutture come intestino, ossa e reni, ma anche dei nostri occhi. Sulle strutture oculari, infatti, sono presenti recettori, proteine specializzate presenti sulle nostre cellule, ai quali la vitamina D si lega per svolgere le sue funzioni biologiche. Queste strutture biologiche sono diffuse sulla congiuntiva e sulle ghiandole di Meibomio.
La vitamina D agisce sulle strutture oculari riparando le giunzioni cellulari, ripristinando l’integrità del tessuto. L’importanza dell’azione antiinfiammatoria della vitamina D riveste un ruolo cruciale nel contesto della secchezza oculare nella quale questa vitamina può riuscire, assieme ad altre molecole biologiche, a contrastare l’infiammazione della superficie oculare.
Cosa fare?
I livelli di vitamina D nel nostro organismo tendono fisiologicamente a ridursi nel periodo autunnale e invernale a seguito di una minore esposizione alla luce solare. È possibile reintegrarla attraverso l’alimentazione e all’assunzione di integratori di vitamina D.
- Alimentazione
La sintesi di vitamina D è largamente influenzata dall’età, da condizioni di salute, dall’esposizione alla luce solare ed in ultimo, ma non per importanza, dall’alimentazione. Seguire una dieta bilanciata rappresenta la base per la prevenzione di molte patologie sistemiche. In particolare, una corretta dieta mediterranea consente di assumere, nelle opportune dosi, una giusta varietà di nutrienti come vitamine, minerali, fibre, proteine, carboidrati, limitando l’assunzione di acidi grassi saturi e farine raffinate. Nello specifico, alcuni alimenti, hanno un maggiore quantitativo di vitamina D rispetto ad altri fra cui:
- pesce, in particolare aringhe, tonno, sgombro, salmone, pesce spada, trota;
- uova, dove, però, la vitamina D è presente in percentuali molto basse;
- olio di fegato di merluzzo di cui risulta particolarmente ricco di Vitamina D;
- latticini (yogurt) e formaggi;
- funghi;
- verdure a foglie scure e larghe (broccoli, cavoli ricci)
- cacao.
È sempre consigliabile prediligere una cottura leggera per evitare la dispersione di importanti nutrienti.
- Integratori di Vitamina D
Nei casi in cui si manifestano carenze importanti di vitamina D è consigliabile rivolgersi al proprio medico e valutare l’assunzione di integratore di vitamina D.
- I sostituti lacrimali per l’occhio secco
In presenza di sintomi di secchezza oculare è buona abitudine utilizzare lacrime artificiali che rappresentano un valido aiuto per contrastare i primi segni di occhio secco quando questa risulta insufficiente o non ben equilibrata.
Alla luce di queste indicazioni, è buona norma seguire una dieta bilanciata e al tempo stesso cercare di spendere parte del proprio tempo libero all’aria aperta per sfruttare al meglio i benefici della vitamina D.
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