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Uno zucchero per la secchezza oculare: il trealosio

Che cosa è il trealosio?

Il trealosio, un disaccaride del glucosio, è uno zucchero naturale con importanti proprietà bioprotettive, non sintetizzato dall’uomo ma da piante, microrganismi ed insetti. Sono molte le prove scientifiche apportate da questo zucchero. Il trealosio, infatti, è da molto tempo una delle molecole protagoniste nella ricerca farmacologica, cosmetica ed alimentare.

Le caratteristiche biologiche del trealosio si traducono in un’accelerazione nella guarigione di lesioni tessutali, proteggendo al tempo stesso le membrane cellulari delle cellule dal danno ossidativo. Lo stress ossidativo, definito come l’insieme di quei processi cellulari tali da indurre un ambiente ossidante, determina un danno alle molecole biologiche. Di conseguenza, le proteine, non riuscendo più a ripiegarsi correttamente, non svolgono più efficacemente la loro funzione biologica. In quest’ottica si colloca il ruolo del trealosio, disaccaride naturale, che inibisce la formazione di radicali liberi, garantendo alle cellule di rimanere indenni.

L’assorbimento del trealosio attraverso le membrane cellulari è differente rispetto ad altri soluti. Questo zucchero, infatti, non viene degradato a livello lisosomiale per la sua forte stabilità, riversandosi completamente nel citoplasma.

Dunque, l’azione diretta del trealosio è quella dovuta alla presenza dello zucchero nel citosol della cellula. L’azione del trealosio è riassunta principalmente attraverso tre modalità:

  1. contrasta l’azione delle specie reattive dell’ossigeno attraverso l’attivazione di proteine che stimolano la trascrizione di geni i quali portano alla sintesi di enzimi ad azione antiossidante;
  2. ha azione di chaperon molecolare ovvero aiuta le proteine ad assumere il normale ripiegamento garantendo il loro corretto funzionamento;
  3. promuove l’autofagia. Per autofagia si intende la capacità delle cellule di eliminare proteine ed altri organelli danneggiati o maturi. Questo meccanismo, che si attiva anche in condizioni di stress, consente di ridurre il danno cellulare diminuendo l’infiammazione. Il trealosio, dunque, inibisce l’azione antinfiammatoria. Un’accelerata autofagia porta ad una diminuzione dell’invecchiamento cellulare.

occhio infiammato di giovane donna

Queste azioni biologiche consentono al trealosio di svolgere un’azione protettiva sulle cellule. Infatti, l’uso frequente di trealosio consente di aumentare lo spessore dell’epitelio corneale, diminuendo al tempo stesso quello di cellule apoptotiche, le quali devono essere eliminate per massimizzare la funzionalità cellulare.

Molti studi hanno dimostrato come l’uso non saltuario del trealosio, ha permesso una negativizzazione all’esame Inflammadry che identifica il marker infiammatorio MMP-9 quando presente. Ciò dimostra la soppressione del segnale infiammatorio. L’azione biologica del trealosio mostra un lieve aumento dei livelli di produzione lacrimale basale (Schirmer) e nel tempo di permanenza lacrimale (BUT). La mancata tossicità del trealosio, che ne consente una somministrazione per periodi prolungati, assieme ai conseguenti effetti protettivi, pongono questa molecola come una delle più promettenti nella ricerca oftalmologica.

La concentrazione di trealosio consigliata per un miglioramento di segni e sintomi dell’occhio secco è del 3%. Tuttavia, sono state testate concentrazioni inferiori, 1%, e superiori, al 6%, che hanno mostrato analogamente un effetto antiinfiammatorio, seppur lieve. Le cellule della superficie corneale sono ogni giorno sottoposte ad agenti nocivi come raggi ultravioletti, inquinanti atmosferici e microrganismi patogeni che portano alla sintesi di specie reattive dell’ossigeno, o ROS. I ROS sono molecole nocive per l’omeostasi cellulare. Molto spesso, però, l’organismo non riesce a difendersi egregiamente per compensare l’aumento dei radicali liberi, causando un danno cellulare.

occhio di giovane uomo

La combinazione di trealosio e di ialuronato di sodio (SH), una molecola utilizzata molto anche nella ricerca cosmetica come idratante, ha mostrato degli ottimi risultati a mantenere l’integrità funzionale e morfologica delle cellule endoteliali. Questo consente una migliore penetrazione di molecole ad azione farmacologica sulla superficie corneale. Una spiccata azione autofagica è stata testimoniata anche dalla sinergia tra ialuronato di sodio e trealosio.

Per questo motivo entrambe le molecole vengono commercializzate nello stesso prodotto come sostituto lacrimale terapeutico per la sindrome dell’occhio secco.

Dunque, il trealosio rappresenta una importante molecola terapeutica, che da sola o in sinergia con altri componenti, può offrire degli ottimi risultati per il trattamento dell’occhio secco.

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FONTI

Jarmo Laihia, Kai Kaarniranta “ Trehalose for ocular surface health” – May 20 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7277924/

Erin Co’Neil, Matteo Henderson “Advances in dry eye disease treatment” – May 19 – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30883442/

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