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Microbiota e occhio secco

Cosa è il microbiota?

Il microbiota è descritto come un insieme di microrganismi che vivono all’interno del nostro organismo e che hanno la funzione di proteggerci verso l’azione di agenti patogeni. Queste popolazioni cellulari si trovano in uno stato di simbiosi tale per cui essi costituiscono una barriera di protezione verso l’azione di cellule patogene esterne.

Questo stato di equilibrio tra il nostro organismo e l’attività biologica di queste specie è definito come eubiosi. Ogni individuo ospita un microbiota con una popolazione cellulare che pareggia la numerosità delle nostre cellule. Il microbiota è costituito da circa 45 specie e 14 famiglie differenti, in cui emergono i Bacteroides Thetaiotaomicron, che svolgono un’azione cruciale nel metabolismo dei carboidrati, o la famiglia dei Firmicutes, in cui si differenziano Bacilli, Enterococchi e Clostridi.

Il microbiota prende origine dalla nascita di ciascun organismo e contiene in sè una piccola fetta di popolazioni cellulari comuni a tutti gli individui; tuttavia una larga parte di esso viene modificato per numerosità e specie in relazione a fattori genetici, nutrizionali e ambientali, primi fra tutti l’attività fisica. Esso struttura una difesa per il nostro intestino (microbiota intestinale), bocca e gola (microbiota faringeo) o per la nostra pelle (microbiota cutaneo) e, non ultimo, per il benessere dei nostri occhi (microbiota oculare).

L’integrità ed il benessere del microbiota permette una corretta modulazione delle cellule T coinvolte nelle fasi di risposta immunitaria e metabolica, attraverso meccanismi epigenetici sul dna e l’attivazione e/o inibizione esercitata su più geni.

Batteri flagellati del microbiota

La modificazione del microbiota talvolta si associa all’insorgenza di forme patologiche neurodegenerative, psichiatriche e metaboliche (come, ad esempio, il morbo di Alzhaimer, morbo di Crohn, diabete e obesità), infiammatorie e autoimmuni, siano esse locali o sistemiche.

Negli ultimi anni si è fatta strada la relazione tra degenerazione maculare senile (DMLE) e disbiosi intestinale dove un rischio più elevato è associato alla modificazione della popolazione batterica intestinale rispetto a quella presente in soggetti sani. Variazioni dello stato omeostatico intestinale comporta una riduzione della barriera batterica di protezione che si traduce in un indebolimento di differenti distretti dell’organismo.

Quando parliamo di microbiota ci riferiamo anche alla totalità delle cellule che colonizzano la superficie oculare. Nonostante si sia dibattuto sulla presenza di queste specie, analisi di sequenziamento genico hanno confermato l’esistenza di un microbioma oculare. Questo è definito come un insieme di molecole, metaboliti e cellule che concorrono a creare un microambiente utile ad ostacolare l’azione di microrganismi patogeni esterni.

Il microbiota intestinale è costituito da una prevalenza di Escherichia e Bacillus. La famiglia più rappresentata su palpebre e congiuntiva è quella dello Stafilococco Coagulasi negativo, seppure esistono delle modificazioni fisiologiche in relazione a età, sesso, alimentazione, fattori genetici, stati patologici in atto, terapie antibiotiche ed uso di lenti a contatto.

L’assenza o la riduzione di alcune specie di microrganismi o la variazione del loro rapporto sono associate all’insorgenza di alcune patologie oculari come glaucoma e degenerazione maculare senile e altre patologie. Un esempio di ciò è la sindrome dell’occhio secco (DED).

La superficie oculare è a stretto contatto con l’ambiente esterno per cui risulta fondamentale per l’organismo avere a disposizione un sistema di barriera verso microrganismi patogeni tale per cui le strutture ad esso annesse come cornea, congiuntiva e ghiandole lacrimali siano costantemente protette.

Questo complesso sistema, infatti, ospita un cospicuo numero di batteri oltre a cellule immunitarie che solo esse costituiscono il tessuto linfoide associato alle mucose. Un utilizzo assiduo di lenti a contatto, fattori genetici, alimentazione, uno stato psicofisico non ottimale e terapie farmacologiche possono compromettere l’integrità del microbiota oculare.

In particolare, secondo recenti studi scientifici, la sindrome dell’occhio secco è fortemente accompagnata da una riduzione nella numerosità di Stafilococchi Coagulasi Negativi (CoNS), normalmente presenti su pelle e mucose ed un aumento di Stafilococcus Aureus; tali variazioni risultano, tuttavia, modificabili in relazione alla tipologia di occhio secco diagnosticato (evaporativo o non).

A questo punto è lecito esprimere come un’alterazione dello stato del microbiota oculare possa attivare una risposta immunitaria mediata da cellule T e plasmacellule innescando la cascata infiammatoria ed un aumento dell’osmolarità che distingue la sindrome dell’occhio secco.

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