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Igiene palpebrale: una pratica fondamentale

Perchè è importante la pulizia palpebrale?

L’igiene palpebrale e la pulizia della regione perioculare è una pratica fondamentale da seguire nella routine giornaliera per quei soggetti che soffrono di congiuntiviti, blefariti e occhio secco. La pulizia delle palpebre riveste un ruolo chiave anche nella gestione di affezioni che riguardano la regione oculare come dermatite atopica, rosacea, acne. Molte persone che ne soffrono, infatti, non considerano l’ipotesi che tali condizioni possano essere esacerbate da una mancata o errata igiene palpebrale. Tuttavia è raccomandata anche in coloro che risultano avere una spiccata sensibilità oculare. La zona palpebrale, infatti, è una regione molto delicata perché sottile.

Data la cute molto fragile, le palpebre possono di frequente diventare un sito di contaminazione batterica. Perciò in questi casi la pulizia con acqua e sapone non è più sufficiente ad inibire la proliferazione di microrganismi in questi siti. Spesso fattori come l’uso di cosmetici allergenici e/o aggressivi, allergie stagionali, pulviscolo ambientale e fattori genetici, fanno sì che le palpebre diventino edematose, rosse e pruriginose. A queste possono associarsi crosticine sulle ciglia e squame sulle palpebre. Inoltre la detersione con dischetti di cotone utilizzati per rimuovere il make-up può addirittura lasciare residui all’interno del fornice congiuntivale, aumentando i fastidi.  La detersione palpebrale acquista notevole importanza soprattutto nella preparazione alla chirurgia oftalmica e nel post operatorio. Infatti una efficace e puntuale igiene permette di eliminare il rischio di infezione dopo un intervento chirurgico andando a compromettere il risultato operatorio.

Immagine di palpebra chiusa

Ad oggi sono disponibili diversi prodotti tra schiume, detergenti e salviette i quali rimuovono secrezioni sia lipidiche che secche. Bisogna ricordare che la composizione dei prodotti deve essere costituita da sostanze non aggressive per l’estrema fragilità della cute stessa. Sono dunque da preferire l’uso di prodotti senza parabeni né profumi capaci di igienizzare efficacemente la regione perioculare. Per questo motivo tutti i prodotti puntano ad ottenere una spiccata azione antisettica. L’igienizzazione di questa regione da batteri, Demodex e funghi, è la chiave per diminuire i sintomi palpebrali. Tra le sostanze utilizzate con azione battericida spicca il Tea Tree Oil (TTO) impiegato a concentrazioni differenti a seconda del prodotto. Generalmente viene utilizzata una concentrazione maggiore nelle fasi acute di blefariti e congiuntiviti, mentre per un utilizzo quotidiano vengono consigliate concentrazioni di TTO più basse. A questo vengono addizionati estratti di piante con attività riepitelizzante e tracce di anestetici locali per alleviare l’effetto pruriginoso tipico delle blefariti. Ad oggi sono disponibili diversi prodotti tra schiume, detergenti e salviette i quali rimuovo tutte le tipologie di secrezioni.

Schiume

Le schiume sono molto soffici al tatto. Viene applicata una piccola quantità di prodotto pari ad una noce sul palmo della mano. A questo punto, vengono apposte sulla regione perioculare esercitando un leggero massaggio soffermandosi su ciglia e palpebre, sfregando delicatamente. A seguire, la schiuma deve essere lavata via per eliminare residui batterici e Demodex. Alcune schiume hanno efficacia anche nell’eliminazione del make-up.

Salviette monouso

Le salviette monouso sono prodotti validi che possono essere utilizzati da chiunque con frequenza giornaliera. L’uso di questi ausili è indicato anche in tutti quei soggetti che hanno una forte sensibilità agli occhi. Sono un valido aiuto anche per l’igiene palpebrale dopo un intervento di chirurgia oculare.

Generalmente le salviette hanno un pH neutro. Esse sono indicate anche in tutti quei casi di calaziosi, congiuntiviti catarrali, blefariti, occhio secco e dermatiti atopiche per detergere bene la regione perioculare e inibire la proliferazione batterica. Questo perchè tali prodotti hanno azione antisettica alla quale si aggiungono eccipienti lenitivi per alleviare i sintomi di prurito e rossore.

Inoltre il loro uso è anche consigliato in tutti quei casi in cui si vogliano lenire gli occhi. Le salviette possono essere un valido aiuto per rinfrescare gli occhi da una giornata di caldo o per togliere i fastidi dati dal forte vento, o per stropicciarsi gli occhi dati da una sensazione di un corpo estraneo.

Come eseguire la pulizia palpebrale

In tutti i casi menzionati (congiuntiviti allergiche, catarrali, occhio secco, blefariti, calaziosi, palpebre pruriginose e arrosate) consigliamo di eseguire quotidianamente questi step fondamentali:

  1. Utilizzare lozioni o schiume per uso oculare per la detersione grossolana della regione palpebrale e perioculare come primo step. E’ consigliabile applicare un leggero massaggio ricordando di lavare via il prodotto per allontanare tutto il Demodex presente.
  2. A seguire si utilizzano salviette monouso per insistere sui punti più delicati. E’ bene usare una salvietta per occhio. Si procede con la pulizia accurata di ciglia, interno dell’occhio, rime palpebrali superiori inferiori. Fare una leggera pressione sui vari punti, delicatamente.
  3. In ultimo si termina con l’instillazione di una lacrima artificiale.
  4. In alternativa, prima di coricarsi, è utile utilizzare un sostituto lacrimale in gel soprattutto in quei casi di trichiasi e occhio secco dovuto a ipolacrimia.
  5. In caso di calaziosi e occhio secco, oltre ad effettuare un’adeguata pulizia palpebrale, è utile eseguire impacchi caldi massaggiando le palpebre per almeno dieci minuti. Questo permetterà alle ghiandole lacrimali di rilasciare il sebo in esse contenuto. I lipidi liberati da un lato permetteranno di rendere la lacrima più stabile, dall’altro di liberare le ghiandole evitando accumuli lipidici.

Alcuni o parte di questi possono essere modificati su indicazione medica a seconda della tipologia di affezione oculare.

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FONTI

Stephanie R Fromstein, Jennifer S Harthan, Jaymeni Patel, Dominick L Opitz – “Demodex blepharitis: clinical perspectives” – Jul 2018 – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30214343/

Mehtap Demirkazik, Ismail Soner Koltas – “Blepharitis caused by Demodex” – Mar 2020 – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32212585/

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