Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Bevi poco? gli occhi lo rivelano

La disidratazione è la perdita di liquidi o l’inadeguato apporto di acqua diretto verso i distretti corporei, particolarmente frequente fra gli anziani. Il contenuto di acqua nell’organismo, infatti, costituisce circa il 50-60% del peso corporeo. La disidratazione è responsabile degli aggravamenti sulle disabilità funzionali che si riscontrano nella terza età e rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione e di morte fra gli anziani. Spesso questa condizione è asintomatica e dunque trascurata dalla comunità, ma un possibile approccio per diagnosticarla è la misurazione dell’osmolarità lacrimale. La malattia dell’occhio secco è una condizione infiammatoria a carico della superficie oculare nella quale si assiste ad un aumento dell’osmolarità delle lacrime che diventano più concentrate. E’ stato proposto come il valore di osmolarità lacrimale, molto simile a quello del plasma, possa rappresentare un indice dell’idratazione corporea.  

Che cosa è l’osmolarità lacrimale?

L’osmolarità lacrimale rappresenta un indice di gravità della secchezza oculare. Per osmolarità si intende il numero di osmoli per litro di solvente, ovvero il numero di particelle disciolte nelle lacrime. Il film lacrimale viene secreto dalle ghiandole lacrimali che concorrono a produrre la componente acquosa, lipidica e mucosa. Il valore dell’osmolarità lacrimale subisce fluttuazioni durante la giornata: al risveglio differisce da quello misurato durante la giornata a causa dell’esposizione della superficie oculare al flusso d’aria ambientale, alla temperatura e all’umidità. Una condizione di iperosmolarità delle lacrime è una prerogativa della secchezza oculare e costituisce un parametro quantitativo imprescindibile per la sua diagnosi. La misurazione dell’osmolaritò lacrimale è consentito grazie all’uso del dispositivo TearLab, il quale, attraverso un sistema basato sull’impedenza elettrica, consente di determinare il valore dell’osmolarità lacrimale ovvero il numero di particelle cariche presenti delle lacrime. La precisione e l’accuratezza del sistema TearLab lo rendono l’esame gold standard per la diagnosi dell’occhio secco. La misurazione è veloce e prevede il prelievo di un campione di lacrima dal margine palpebrale inferiore. Il rischio di lacrimazione riflessa è minimo perché il test è poco invasivo. Il liquido lacrimale viene, dunque, assorbito dal sistema di cui è composto il dispositivo che converte le proprietà elettriche della lacrima nel valore di osmolarità.

Disidratazione e occhio secco

Il presupposto secondo il quale il valore dell’osmolarità lacrimale può rappresentare un indice della disidratazione sistemica è nato sulla base di studi scientifici. Questi ultimi suggeriscono come tra un ammiccamento e l’altro l’evaporazione della lacrima viene impedita dalla chiusura degli occhi. In questa situazione il valore dell’osmolarità lacrimale si riduce fino a livelli basali che risultano sovrapponibili a quelli mostrati dal plasma. Inoltre, se è vero che l’occhio secco colpisce più frequentemente in tarda età e che i soggetti anziani tendono a bere meno, allora è probabile che secchezza oculare e disidratazione siano correlati. Se questo venisse validato, allora la misura dell’osmolarità lacrimale potrebbe essere un valido strumento per diagnosticare una condizione di disidratazione sistemica.

Se hai notato sintomi di secchezza oculare contattaci per prenotare una visita specifica per Occhio Secco.

FONTI

G.Georgiev ” Tear osmolarity in the diagnosis of systemic dehydration and dry eye disease” – Mar21 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7996182/

Leave a comment