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L’occhio secco in menopausa

L’occhio secco in menopausa

La sindrome dell’occhio secco è una patologia multifattoriale riscontrata soprattutto nelle donne in menopausa. Questo è spiegato dal fatto che variazioni dei livelli di ormoni influenzano la secrezione lacrimale.

Le differenze biologiche tra uomo-donna si esprimono dapprima su un livello molecolare con differenze tra i due sessi in termini di sintesi proteica, morfologia dei tessuti e quindi sull’espressione genica. Questo si traduce in modo particolare sul sistema lacrimale come una differenza sulla produzione lacrimale, sull’aspetto degli epiteli, tra cui quello corneale, e sul modo in cui i due sessi rispondono diversamente ad una sintomatologia. Inoltre l’azione di ormoni sessuali, estrogeni ed androgeni, hanno una forte influenza sull’organismo durante tutta la vita dell’individuo. Ad esempio nelle donne nel periodo mestruale, in gravidanza, allattamento e menopausa, si assiste a cambiamenti su spessore, idratazione e sensibilità dell’epitelio corneale nonché tolleranza alle lenti a contatto.

I recettori di estrogeni e progesterone, come per la pelle, sono diffusi anche nel sistema visivo, soprattutto su cornea, congiuntiva, cristallino e ghiandole di Meibomio. La variazione dei livelli ormonali per diverse cause (ciclo mestruale, menopausa, gravidanza), portano ad esprimere sintomi che si racchiudono nella definizione di occhio secco. Le strutture lacrimali percepiscono significativamente tali fluttuazioni. Nel periodo mestruale, ad esempio, studi confermano un processo maturativo dell’epitelio congiuntivale e degli epiteli che costituiscono il sistema urinario. Il periodo che più deregola la secrezione lacrimale è senza dubbio la menopausa. In questo periodo si assiste ad un calo dei livelli di estrogeni che si ripercuote sul ciclo sonno-veglia, disturbi del sonno, vampate di calore e sbalzi della pressione arteriosa e della sfera psicoaffettiva.

Tuttavia, è stato spesso discusso sulla base di evidenze scientifiche anche il ruolo importante degli androgeni (testosterone) tale per cui il loro abbassamento può rimarcare molto la sintomatologia visiva. E’ pur vero che la sintomatologia che contraddistingue la sindrome edell’occhio secco si rende esplicita solo nel caso in cui i livelli ormonali scendano al punto tale da non riuscire a mantenere un ambiente anti-infiammatorio. In seguito a questo si verifica un accumulo di cellule e mediatori dell’infiammazione. Ciò spiega il motivo per cui non tutte le donne manifestino in menopausa una condizione di secchezza oculare.

Per cui anche l’abbassamento di ormoni androgeni è correlato alla disfunzione delle ghiandole di Meibomio, che, come per gli estrogeni, portano ad una maggiore evaporazione della lacrima predisponendo ad una forma di dislacrimia. In merito a questo sono in via di sperimentazione colliri contenenti estrogeni per uso topico come trattamento della sindrome dell’occhio secco, mentre sono ancora dibattuti gli effetti che ha la terapia ormonale sostitutiva nelle donne sulla riduzione dei sintomi dell’occhio secco. Per cui, sebbene siano da chiarire i livelli ormonali sotto i quali si riscontra una sintomatologia, è certo come concentrazioni basse di estrogeni e androgeni sono associate a maggiori probabilità di insorgenza di occhio secco.

Cosa fare?

Nei primi mesi di insorgenza della menopausa gli sbalzi ormonali possono portare a iniziali sintomi di secchezza oculare, ancora trattabili se diagnosticati in tempo. Con il tempo la sintomatologia tende a diventi progressiva, portando a inasprire i sintomi.

E’ dunque fondamentale la tempestività per evitare che tali disturbi diventino cronici con il passare del tempo.

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FONTI

Ann R Lurati “Menopause and Dry Eye Syndrome” – Dec 2018 – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30594503/

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