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L’occhio secco ai tempi dello smartworking

Occhio secco e smartworking

Già da diverso tempo gran parte delle persone è in smartworking, una modalità di lavoro alternativa che ha coinvolto gran parte dei lavoratori. A causa della pandemia da Covid-19 molti lavoratori sono stati costretti a lavorare in smartworking dalle 8 alle 10 ore giornaliere. Questo ha portato ad un aumento del tempo di permanenza sugli schermi del 29% rispetto ai periodi precedenti. Se a queste si aggiungono le ore trascorse su tablet e cellulari per svago le ore salgono enormemente. La pandemia ha radicalmente cambiato il modo in cui molte persone conducono la loro vita, soprattutto lavorativa. E’ ormai noto a molti come i dispositivi elettronici hanno un forte impatto sul sistema visivo, primo fra cui l’aumento della secchezza oculare.

adulto in smartworking

L’utilizzo prolungato di questi apparecchi, soprattutto per chi è anche in smartworking ci porta inconsciamente ad ammiccare meno frequentemente, cioè a chiudere gli occhi con una frequenza significativamente minore. Oltre a ciò la continua esposizione ad apparecchi elettronici per tempi prolungati conduce ad una sovra-stimolazione dell’accomodazione visiva portando ad una compromissione della visione binoculare.

Cosa comporta?

Secondo uno studio del 2021 condotto all’Ospedale Sacco di Milano, avviene una riduzione di ammiccamenti da 18 a soli 4 al minuto. L’ammiccamento, tuttavia, è incompleto e impedisce una opportuna distribuzione della lacrima sulla superficie lacrimale. Di conseguenza il film lacrimale tende ad evaporare più velocemente, portando ad avvertire sensazione di corpo estraneo, lacrimazione e visione sfuocata e sonnolenza. L’aumento dei sintomi è tanto più evidente tanto quanto è maggiore il tempo di esposizione su tali apparecchi. Nonostante ciò, non si sono riscontrate variazioni dei livelli dello strato lipidico e del tempo di rottura lacrimale (B.U.T).

Una sana abitudine è quella di applicare la regola di stampo americano del 20-20-20 in cui ogni individuo tenta ogni venti minuti di distogliere gli occhi dal pc e osservare un oggetto posto a 20 piedi (che equivalgono a circa 5-6 metri) per 20 secondi. Non in ultimo, cercare di ridurre il tempo su dispositivi elettronici.

Tuttavia se i fastidi persistono, è opportuno valutare il grado di secchezza oculare attraverso una valutazione oculistica specifica per occhio secco ed impostare una terapia mirata.

FONTI

Khaloud Al-Marri, Maha Al, Qashoti, Hissa Al-Zoqari, Usra Elshaikh, Alya Nagadan, Raghdad Saeed, Jammeela Faraj, Mujahed Shraim – “The relationship between smarthphone use and dry eye disease: a systematic review with a narrative synthesis” – Sep 2021 – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34559146/

Blanka Golebiowski, Jennifer Lungo, Kirsten Harrison, Abigail Lee, Ngozi Chidi-Egboka, Lisa Asper “Smartphone use and effects on tear film, blinking and binocular vision” – Oct 2019 – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31573824/

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